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Le erbe aromatiche

Dalla guida "Le Aromatiche" - Il Rosmarino

pubblicato il 06.07.2012
Rosmarino

Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è una specie perenne, sempreverde, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Originario dell’Europa, Asia e Africa, il rosmarino è ora spontaneo nell’area mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell’entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana nei luoghi sassosi e collinari. Il nome latino ros (rugiada) - marinus (marino) si riferisce all’azzurro dei fiori che ricorda, per l’appunto, il colore del mare.
È un arbusto sempreverde, che raggiunge anche altezze di circa 3 metri, molto ramificato, legnoso, con rami generalmente eretti o prostrati in alcune cultivar. Le foglie, numerose, sono lineari, coriacee, odorose e riunite su giovani rametti.
Le foglie sono di colore verdi - lucide sulla pagina superiore, biancastre e tomentose su quella inferiore, sessili (prive di picciolo) a margine intero. I fiori, di colore lilla-indaco, azzurro-violaceo o, più raramente, bianco o azzurro pallido, ermafroditi sono sessili e piccoli, riuniti in brevi grappoli all’ascella di foglie fiorifere sovrapposte, formanti lunghi spicastri (tipica infiorescenza delle Lamiaceae, formata da gruppi di fiori che spuntano all’ascella di foglie opposte) allungati, con fioritura da marzo a ottobre.
Il frutto è un achenio.

È una pianta mellifera. Esistono varietà di rosmarino meno aromatiche ma più adatte a scopo ornamentale come:
Albus: a fiori bianchi;
Foliis aureis: dalle foglie a margine di colore giallo;
Piramidalis: a portamento piramidale.

Uso in cucina:
il suo uso in cucina è vastissimo. Di solito si usa per aromatizzare la carne alla brace e nell’industria degli insaccati. Inoltre è un ottimo aromatizzante per arrosti, patate, verdure in padella, pane, focacce e cacciagione. L’olio essenziale che si ricava dal rosmarino è usato in profumeria nella preparazione di colonie, come l’Acqua d’Ungheria. Trova impiego anche nella industria cosmetica nella produzione di shampoo e tonici.

Ecco alcuni consigli utili:

Esposizione:
per la sua coltivazione richiede una posizione soleggiante al riparo dai venti gelidi; un terreno leggero, morbido e ben drenato. È una pianta poco resistente ai climi rigidi e prolungati.
Coltivazione:
la pianta può essere facilmente coltivata anche in vaso o sul terrazzo. In primavera si rinnova l’impianto cimando i getti principali, per ottenere un aspetto cespuglioso. Spessissimo presente in ogni giardino coltivata sia come singola macchia di colore che come bordura o siepe.
Messa a dimora:
si moltiplica facilmente per talea apicale dei nuovi getti in primavera prelevate dai germogli basali e dalle piante più vigorose; oppure si semina in aprile-maggio, si trapianta in settembre o nella primavera successiva; oppure si moltiplica per divisione della pianta in primavera.
Irrigazione:
necessita di irrigazione moderata.
Tempo balsamico (raccolta):
del rosmarino si possono raccogliere le foglie e le sommità fiorite tutto l’anno.
Conservazione:
le foglie si possono essiccare, ma perdono parte dell’aroma. I rametti tagliati e raccolti in mazzetti si appendono ad essiccare a testa in giù all’ombra e si conservano in vasetti di vetro o in sacchetti di carta.

Informazioni per la difesa della pianta

Malattie e i Parassiti:
è una pianta molto rustica e di solito non è soggetta a particolari malattie. Può però subire gli attacchi del fungo Ascochita rosmarini, del lepidottero Tortrix pronubana, che può rovinare foglie e germogli e del coleottero Chrisolina americana, che colpisce foglie e fusti.

Piante associate

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