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Goji

Categoria: Frutteto

Lycium barbarum, o Goji, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, è la pianta dalla quale vengono raccolte le benefiche bacche di Goji, tanto apprezzate per il loro elevato contenuto in vitamina C e sali minerali, al punto da essere considerate un elisir di lunga vita, un vero toccasana.
Si tratta di un arbusto deciduo a portamento disordinato originario dell’Asia (Tibet, Mongolia e Cina settentrionale).
Ha dimensioni contenute, infatti raggiunge un’altezza di 2,5m e un’ampiezza di 1,5m al massimo.
In primavera-estate emette piccoli fiori a 5 petali di colore viola, dai quali si sviluppano i frutti: piccole (massimo 1cm di lunghezza) bacche ovali di colore arancione rossastro, contenenti numerosi semini.
Maturano tra la fine dell’estate e l’autunno.
Esistono diverse varietà di Lycium barbarum: “Amber sweet” produce bacche di colore giallo ambrato; “Shanghai Express produce bacche di colore arancione intenso, molto dolci.

Clima: è una pianta molto resistente sia al freddo (-20°C) che al caldo (+40°C)..

Esposizione: Pieno sole.

Terreno: Sciolto e ben drenante, profondo poiché ha radici piuttosto profonde.


COME SI CONSUMA QUESTO FRUTTO?

Le bacche vengono consumate una volta essiccate, o anche fresche.

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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